Fin da piccoli i bambini dei nostri tempi sono abituati a collegarsi a una varietà di dispositivi connessi a Internet ed utilizzarli con una certa disinvoltura e naturalezza e di cui ovviamente non possono conoscere i rischi. Sono gli stessi genitori spesso a non comprendere la portata, non sapendo come intervenire per gestire l'uso delle nuove tecnologie in mano ai propri figli.
I PRO
Diversi studi testimoniamo la comparsa di una nuova intelligenza dovuta all'utilizzo precoce di tecnologie e nuovi media: l'intelligenza digitale.
I videogiochi, ad esempio, se utilizzati in modo consapevole, possono migliorare le abilità spazio-visuali e le capacità di porre attenzione a più segnali contemporaneamente. Anche le abilità multitasking e di conoscenza mediante esplorazione e scoperta sono potenziate nei nativi digitali.
Le nuove tecnologie stanno dando vita a modi innovativi di pensare, vedere e costruire la realtà che ci circonda.
L'uso assiduo di questi dispositivi, naturalmente non di loro possesso, proviene dalla famiglia stessa e quindi dall'imitazione degli adulti (fratelli o genitori).
Prendere in prestito lo smartphone dei genitori fa immediatamente comprendere come essi vengano in contatto con tecnologie non pensate per loro e difficili da controllare.
I bambini risultano molto attivi nell'uso delle nuove tecnologie, tanto all'interno del contesto familiare quanto al di fuori, e per molti di loro la tecnologia gioca un ruolo chiave nella socializzazione e nella comunicazione.
I CONTRO
Tra le insidie che (forse) tutti conosciamo, c'è la mancanza della giusta consapevolezza relativa ai rischi della navigazione: si sottovalutano i pericoli e le problematiche che si possono incontrare navigando in Internet in modo inconsapevole e superficiale. I bambini potrebbero facilmente trovarsi di fronte a foto e video compromettenti da cui scaturire gravi episodi di cyberbullismo o un uso inconsapevole di chat e social network.
Ci sono invece 2 aspetti molto interessanti che rischiano di essere sottovalutati soprattutto nei bambini: la manualità e l'inclusione sociale.
Manualità
La scrittura in corsivo, il disegno, l'abilità motoria rischiano di essere duramente compromesse e con esse anche l'adeguato sviluppo delle abilità cognitive. Non è una nostra considerazione, ma quella di molti studiosi di scienze cognitive. Ben vengano gli strumenti dei "nativi digitali", ma occorre usarli con consapevolezza, efficacia e soprattutto con parsimonia. Sarebbe interessante considerare gli strumenti informatici come un valido ausilio, un complemento agli strumenti tradizionali piuttosto che un sostituto. Umberto Eco, a tal proposito, fa una similitudine con i mezzi di trasporto veloci: migliorano gli spostamenti ma alla fine andiamo anche e soprattutto a piedi, integrando il tutto.
Inclusione sociale
La tecnologia porta l'individuo ad isolarsi dal mondo reale, che sia un videogioco, che sia un video di un cartone su Youtube o anche la stessa Tv. I bambini di oggi giocano in maniera totalmente differente rispetto a dieci anni fa. Magari tra qualche anno (o forse anche ora) andare in un negozio di giocattori o navigare tra la categoria giochi dell'Apple Store produce la stessa emozione. Sicuramente è un errore lasciarli sempre davanti ai dispositivi tecnologici, considerandolo (e sicuramente lo è) il metodo più facile per silenziarli. Alterniamo tecnologia e giochi tradizionali: palla, puzzle, nascontino...le vie di mezzo sono sempre le migliori.
IN CONCLUSIONE
Di questo mondo basato sulla tecnologia, di positivo c'è che le nuove generazioni sono aperte a nuove prospettive. Grazie alla tecnologia le scuole sono collegate tra di loro a livello mondiale permettendo un confronto interculturale sia virtuale che reale. I ragazzi si sentono più cittadini del mondo, interconnessi e sempre in collegamento e tutto questo si evidenzia anche da una facilità loro nell'apprendimento della lingua inglese. Ma di contro, i rischi di questo mondo digitale, sono tanti e solo insieme a genitori ed educatori preparati e consapevoli, potranno navigare verso mete sicure.